lunedì 14 marzo 2016

Le differenze tra le mie due gravidanze.

Ho avuto le mie bambine a distanza di 10 anni l' una dall' altra.
La prima, Ilaria, a 21 anni e praticamente siamo cresciute insieme.
La seconda, Alessia, 10 anni dopo ed è stata fortemente voluta da noi e dalla sorellina.
Aspettare un bambino quando si è giovani è una cosa meravigliosa. Io andavo fiera del mio pancione e lo mostravo con estremo orgoglio. Ho sempre amato le donne col pancione che ti danno quel senso di famiglia e amore come nessuno. Quando aspetti il primo bambino la gravidanza è di sicuro il tuo primo e unico pensiero. Tutto gira intorno a quella pancia che cresce, stai attenta a mangiare sano e ad assumere le vitamine che facciamo bene a te e al piccolino. Se sei una casalinga a volte dopo pranzo riesci a farti un pisolino, i ritmi sono lenti e sereni. Hai la nausea, ma riesci a stare seduta sul divano tutto il tempo che ti serve per sgranocchiare grissini e farti passare quel malessere. Sei stanca? Non esci. Ti senti bene? In un attimo ti metti le scarpe da ginnastica e inizi a girare per negozi in cerca di qualcosa per il piccolino, poi vai al supermercato e fai la spesa, cucini , pulisci e sistemi anche il mobiletto del bagno, pieno ormai di prodotti a metà che non hai più usato e che ora sono scaduti. Le donne in dolce attesa hanno una forza e una voglia di fare che neanche la donna bionica negli anni 80 aveva.  Diciamo che te la godi di brutto. La seconda gravidanza è un pochino diversa. Una cosa che non si ha quasi mai è il tempo per riposarsi. Anche se la notte l' hai passata sul divano a guardare le repliche di Beverly Hills 90210 bevendo la tua tisana preferita, il giorno dopo, che tu ne abbia voglia o meno, ti devi alzare e portare il bambino a scuola. Quindi con un occhio aperto e uno no e con le occhiaie di Carolina Crescentini, inizi questa nuova giornata. E dopo c'è la spesa in fretta, poi torni a casa, cucini e sistemi tutto per bene, cucini e poi esci per andare a prendere il bambino a scuola. Lo fai mangiare e poi risistemi la cucina. Se sei una di quelle mamme che, come me, concedeva almeno un' oretta di gioco prima dei compiti, magari riuscirai a farti un piccolo riposino sul divano. Il mio veniva interrotto da Ilaria che mi chiedeva di fare la treccia alla Barbie, o di metterle quel body rosa da ballerina o di cercare una scarpa della Polly grande come un chicco di caffè. Poi compiti, merenda, e se sei più fortunata di me lo stesso giorno non ti ritrovi anche danza e catechismo. Torni dalla palestra, doccia e cena. Giornata finita? Qui arriva il bello. O almeno questo era il momento che piaceva a me. Dopo cena mi sdraiavo sul divano con Ilaria, che mi metteva la mano sulla pancia e sentiva la sorellina darle i calcetti per salutarla. Mi baciava la pancia e ci poggiava piano la testa mentre guardava la tv per non perdere  nemmeno il più piccolo movimento. Si divertiva a mettere il telecomando sopra e vederlo muovere come una nave in un mare mosso. Le dava la buonanotte e ci parlava come se la conoscesse già. Questa tenerezza e queste bellissime emozioni si vivono una volta sola. Con il primo bambino abbiamo più tempo per noi e con il secondo il nostro tempo è condiviso con i nostri figli. Ma in fondo non è proprio quello che vogliamo? Vivere con loro ogni attimo. Se poi penso al viso di Ilaria quando le ho detto che sarebbe arrivata una sorellina mi si stringe il cuore. O se penso alla prima volta che l' ha vista o l' ha sentita piangere al telefono quando l' ho chiamata per dirle che era nata. Emozioni che ne io e ne Ilaria potremo mai scordare. Lo shopping per la sorellina e il vestitino scelto da lei per le dimissioni. Fare la valigia per l' ospedale insieme o assistere all' ecografia e vedere Alessia che faceva le capriole dentro la pancia della sua mamma. Dentro di me una delle felicità più grandi è che, avendo Ilaria 10 anni quando è nata la sorellina, lei si ricorderà tutto di questi momenti splendidi che abbiamo vissuto insieme. Mi auguro solo che un giorno si possano amare come si sono amate quando ancora non si erano viste ma sapevano di avere lo stesso sangue e gli stessi occhi. E tra l' altro quegli stessi occhi sono davvero uguali...grandi e profondi come il mio amore per loro.

Nessun commento:

Posta un commento